Jan Porter
Jan Porter é uno degli Angler con una storia da ricordare e quindi ho deciso di tradurre al meglio un post di Kevin Parr.
Dopo un periodo trascorso come chitarrista in una banda rock che lo aveva costretto a lasciare la pesca riprese a partecipare a moltissime gare di pesca con ottimi risultati e avendo un negozio decise, sotto consiglio di un suo amico Pere Hobson, di distinguersi iniziando a pescare con un cappello rosso (che gli era stato regalato da una ragazza) a cui ha abbinato un completo rosso della Coca-Cola. Da qui il soprannome "Man in Red".

Dopo un periodo trascorso come chitarrista in una banda rock che lo aveva costretto a lasciare la pesca riprese a partecipare a moltissime gare di pesca con ottimi risultati e avendo un negozio decise, sotto consiglio di un suo amico Pere Hobson, di distinguersi iniziando a pescare con un cappello rosso (che gli era stato regalato da una ragazza) a cui ha abbinato un completo rosso della Coca-Cola. Da qui il soprannome "Man in Red".

Un giorno, durante una gara di pesca con Chris Yates, è stato sconfitto duramente e questo avrà un ruolo fondamentale nella trasformazione di Jan come pescatore di esemplari. Guardando la serie televisiva A Passion for Angling (con Chris e Bob James) si rese conto di aver perso la scintilla che aveva avuto durante le giornate di pesca della prima infanzia e che per ritrovarla aveva bisogno di un assorbimento nel mondo naturale.
Fu la cattura di un luccio preso uscendo di casa con solo una canna da pesca, un artificiale e un guadino a scatenare in lui il vero animo del pescatore che mancava da tempo. Successivamente, ha cercato più solitudine nella sua pesca e ha preso di mira quei pesci che sarebbero stati fuori dalla portata del suo io di pescatore.
Ovviamente Jan non lo fece a cuor leggero. Da adesso in poi l'uomo in rosso fu sostituito invece dall'uomo che non c'era.
Fu la cattura di un luccio preso uscendo di casa con solo una canna da pesca, un artificiale e un guadino a scatenare in lui il vero animo del pescatore che mancava da tempo. Successivamente, ha cercato più solitudine nella sua pesca e ha preso di mira quei pesci che sarebbero stati fuori dalla portata del suo io di pescatore.
Ovviamente Jan non lo fece a cuor leggero. Da adesso in poi l'uomo in rosso fu sostituito invece dall'uomo che non c'era.
Jan è impazzito per la mimetica, avvolgendo se stesso, la sua attrezzatura e ad un certo punto anche il suo furgone, nella mimetica.
Iniziò a catturare dei grossi pesci. Carpe di oltre 30 libbre, tinche di oltre 9 libbre, insieme a grossi lucioperca, cavedani e lucci, e in ogni foto sorrideva, perché la pesca era qualcosa da godersi e non doveva mai essere presa troppo sul serio.
Kevin continua il suo post dicendo che non bon ha mai incontrato Jan, ma ha parlato con persone che l'hanno fatto e le loro parole trovano eco solo in chi lo conosceva bene. Sembra che avesse quel raro dono della consapevolezza di sé. Fiducia accompagnata in egual misura dall'umiltà. Se avesse avuto torto, sarebbe stato il primo a riconoscerlo e tale onestà è una qualità fin troppo rara in un uomo, figuriamoci in un pescatore.